Si conclude oggi 15 Gennaio 2025, con una grande mobilitazione provinciale, il primo pacchetto di 8 ore di sciopero proclamato in risposta alla rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del CCNL Federmeccanica.
Le iniziative di sciopero – si legge nella nota unitaria delle federazioni nazionali a commento della mobilitazione – sono una prima risposta al sistema delle imprese metalmeccaniche rispetto alla loro ‘contropiattaforma’ e alla mancata disponibilità a discutere le richieste sindacali. Gli scioperi distribuiti su tutto il territorio nazionale hanno registrato un’alta partecipazione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici, con picchi fino al 90% in molte aziende”. Le tute blu “sono consapevoli delle responsabilità di Federmeccanica e Assistal che fino a oggi non hanno mai voluto discutere concretamente le richieste sindacali”. L’obiettivo di Fim, Fiom e Uilm è il rinnovo del contratto nazionale e per questo richiamano Federmeccanica e Assistal “ad ascoltare le richieste dei lavoratori e riaprire il tavolo del negoziato.
In assenza della ripresa del confronto a partire dalla piattaforma, valuteremo – scrivono le organizzazioni sindacali – fin da subito altre iniziative di mobilitazione”. Resta confermato il blocco degli straordinari e delle flessibilità.
Dopo 6 mesi di trattativa avevamo avvisato Federmeccanica e Assistal, che se non avessero migliorato le loro proposte economiche e normative, avremmo messo in campo iniziative di sciopero! La loro risposta è stata quella di presentare una loro “contro-piattaforma”, che non tiene conto delle rivendicazioni votate dai lavoratori e dalle lavoratrici.
Salario e aumenti mensili
● Respingono l’aumento mensile di 280 euro (liv. c3) e non definiscono una quantità certa.
● Rifiutano di rendere efficaci gli aumenti contrattuali in presenza di superminimi individuali.
● Peggiorano la “clausola di salvaguardia”, posticipando di 6 mesi l’adeguamento dei salari.
● Modificano gli scatti di anzianità (APA) pagandoli annualmente e non più mensilmente, determinando peggioramenti sulle maggiorazioni, sui vari istituti e tassazione. Riconoscono uno “scatto ridotto” solo a chi ha una anzianità superiore a 5 bienni.
Abbiamo di fronte sfide epocali e dobbiamo prevedere ogni strumento per vincerle, a partire dagli aumenti salariali, la riduzione dell’orario di lavoro e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Senza questo non ci sarà una ripresa dei consumi e un rilancio del settore industriale italiano. Siamo di fronte a un bivio storico e noi metalmeccanici, come abbiamo fatto in passato, dobbiamo fare da apripista e indicare la giusta direzione. Se non arriveranno le giuste risposte da Federmeccanica e Assistal siamo pronti a continuare la nostra mobilitazione.