Comunicato Stampa
Nella giornata odierna, presso il MISE, è stato sottoscritto l’accordo di programma per la riconversione e la riqualificazione industriale dell’area di crisi complessa che interesserà 37 comuni della nostra provincia.
Tale accordo segue l’iniziativa della Call, promossa dallo stesso MISE, dalla Regione Lazio e Invitalia a fine 2017, che ha identificato 195 possibili manifestazioni di intesse ad investire ma soprattutto ha definito i fabbisogni delle imprese e le aree di possibile sviluppo.
Oltre la metà delle proposte pervenute riguarda piccole o medie imprese, con proposte di investimento tra i 100 Mila e 1.5 milioni di Euro, specchio della realtà del nostro territorio che vede il suo tessuto industriale e produttivo, per oltre l’80%, formato da micro impresa con valori occupazionali compresi tra i due e i 10 dipendenti.
< Non possiamo permetterci di perdere, come già accaduto troppo spesso in passato, questa opportunità > dichiara il segretario generale della FIM CISL di Frosinone Fabio Bernardini, < l’accordo di programma non può e non deve essere l’ennesima occasione persa a causa dell’incompetenza nella definizione degli strumenti agevolativi. >
< L’Accordo di Programma deve essere calibrato sulla reale conformazione produttiva della provincia di Frosinone, un tessuto di attività produttive costituito in massima parte da Piccole e medie imprese, per evitare che faccia la fine dell’Accordo di Programma sottoscritto nel 2013 che è stato un totale fallimento per i risultati non prodotti. >
< Il Piano integrato Frosinone – Anagni, meglio conosciuto come programma “Valle del Sacco”, ha prodotto solo 2 proposte accolte sulle 4 pervenute (Sanofi Aventis e la Acs Dobfar), ma entrambi sono finiti in un binario morto: nel caso della Dphar per problemi legati ad alcune autorizzazioni, in quello dello Sanofi perché i progetti industriali presentati a suo tempo sono nel frattempo mutati. >
< E’ stato un fallimento al pari del progetto per l’aeroporto di Frosinone, che è stato solo uno specchietto per le allodole che ha solo sperperato finanziamenti pubblici senza nessuna ricaduta per la provincia, ma entrambi i progetti sono figli di scelte politiche miopi e senza nessuna visione programmatica reale di rilancio, ma soprattutto perché chi ha scritto i bandi non conosceva la realtà e le esigenze vere della nostra provincia. >
Troppe volte si è parlato di reindustrializzazione troppo presto. La lista dei piani di riconversione e rilancio si allunga anno dopo anno, ma i risultati, tra un annuncio e l’altro, stentano a vedersi a causa dell’eccessiva centralizzazione verso istituzioni o enti lontani dalla nostra provincia e incapaci di costruire i necessari strumenti di condivisione delle conoscenze e di costruzione partecipata dei processi decisionali.
< Il risultato, se si commetteranno gli errori del passato sarà scontato: i protagonisti saranno i soliti noti, le coalizioni di interessi e le cordate che monopolizzano ogni decisione importante per il territorio. Se questo avverrà anche nel nuovo accordo di programma avremmo perso l’ennesima occasione. >
Segretario Generale FIM CISL di Frosinone Frosinone 23 10 2018