FINMECCANICA: LA FIOM VUOLE CONVINCERE L’AZIENDA CHE HA ESUBERI!

Novembre 24, 2015
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  [one_half]E’ proseguito nella giornata odierna il confronto sul Contratto di Secondo Livello Finmeccanica One Company affrontando il tema dell’armonizzazione del Cedolino Paga. La discussione sta entrando nel merito delle varie voci retributive estremamente diversificate tra le aziende per trovare una soluzione coerente da poter applicare in modo univoco a tutti i lavoratori dal 1 gennaio prossimo con l’obiettivo dell’invarianza complessiva. Alcuni elementi positivi sembrano emergere: tra questi l’importante apertura sulla costituzione di un nuovo modello di inquadramento per valorizzare le professionalità esistenti dei lavoratori con un confronto che si dovrà compiersi nel corso del prossimo anno. Relativamente alla procedura costituente della nuova Finmeccanica One Company che la Fiom ha deciso di non firmare, leggiamo dichiarazioni della stessa secondo le quali Fim e Uilm avrebbero dato il via libera a procedure di licenziamento accettando la formulazione aziendale. L’azienda non ha dichiarato che ci saranno licenziamenti a causa del trasferimento d’azienda e in modo cautelativo Fim e Uilm hanno impegnato invece la stessa al confronto e alla negoziazione per l’identificazione di idonei strumenti di gestione di eventuali insaturazioni, tra cui riqualificazione professionale e insourcing di attività. Le bugie come sempre hanno le gambe corte!

  zanocco-2-960x540[/one_half] [one_half_last]Siamo alle solite: la Fiom continua a distorcere la realtà perché come nei classici regimi rivoluzionari bisogna affamare il popolo (o convincerlo della sua fame) per poi chiamarlo alla lotta. La storia poi dimostra la loro incoerenza. Tre anni fa all’atto della costituzione della nuova SelexES la Fiom non accettò una medesima procedura rischiando di lasciare mano libera all’azienda nel procedere unilateralmente alla riorganizzazione aziendale. RIPETIAMO: la FIM CISL, nel ritenere esperita la procedura, ha fatto ancora una volta il suo dovere per rappresentare e tutelare al meglio i lavoratori. Lo abbiamo fatto nella convinzione che anche i problemi più difficili vanno affrontati con determinazione e fermezza ma nella consapevolezza che le aziende si condizionano con gli accordi, come dimostrano i contratti nazionali firmati da FIM e UILM. Chi non firma i contratti ma si tiene ben stretti i benefici di quelli firmati dagli altri (soldi e diritti), non può darci lezioni di come si tutelano le lavoratrici e i lavoratori. Ribadiamo che l’unico modo per dimostrarlo è di firmare contratti migliori. Dal 2001 siamo ancora in attesa!

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