XX Congresso Fim Cisl di Frosinone

MOZIONE FINALE

Il XX congresso provinciale della FIM di Frosinone, riunito in Cassino presso il centro congressi HOTEL AL BOSCHETTO, in data 16 Febbraio 2017, approva la relazione ampia e piena dei giusti spunti del Segretario Generale uscente, Fabio Bernardini, e fa’ proprie le istanze esternate nei molteplici interventi, avuti nel corso del dibattito, ad opera dei delegati presenti al Congresso.

In particolare il Congresso della FIM di Frosinone ribadisce la necessità, da parte della Fim e della CISL della provincia del Frusinate, a:

Perseguire con determinazione la realizzazione di un sindacato dell’industria che sia in grado di dare la corretta assistenza contrattuale dei nostri lavoratori nel ns articolato territorio industriale. FIM e FEMCA devono senza ritardo avviare di nuovo il confronto per portarci, a tappe forzate e decise, a realizzare quell’obiettivo al quale poco più di un anno fa eravamo già molto vicini;
Sollecitare la FIM e la CISL, a tutti i livelli, affinché il ruolo dell’iscritto (o come diciamo noi dell’associato) acquisisca sempre più e sempre meglio la massima valorizzazione, anche rispetto a coloro che troppo spesso, (e forse anche con un pizzico di ipocrisia) senza partecipare si limitano a definirsi simpatizzanti.

Nello specifico del territorio il Congresso della FIM di Frosinone chiede al gruppo dirigente, che avrà il compito di guidare l’organizzazione nel prossimo quadriennio, di:

1 Perseguire e realizzare il progetto di Proselitismo 2.0, strumento in cui crediamo fortemente, affinché sì possa arrivare con la giusta sindacalizzazione lì dove ancora non siamo presenti, al fine di garantire le giuste tutele a chi oggi non le ha;

2 Impegnare la FIM provinciale a mantenere una giusta attenzione, rivolta al territorio, scongiurando progetti di regionalizzazione che rischiano di snaturare il carattere fondamentale che il sindacato deve mantenere e cioè la massima vicinanza ai lavoratori ed alle loro difficoltà ed esigenze. Allontanarsi dai luoghi di lavoro sarebbe deleterio, non solo per chi rappresentiamo, ma anche per i delegati e gli attivisti, che quotidianamente affiancano i lavoratori.

Approvato all’UNANIMITA’

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